L’ esperto delle certificazioni EAC risponde
Dichiarazione o Certificato EAC
Il rilascio del certificato EAC, cosi come della dichiarazione EAC, sono demandati ad organi di certificazione privati accreditati dalle autorità di Russia, Bielorussia, Kazakistan, Armenia e Kirghizistan, con l’ausilio di laboratori anch’essi accreditati dalle stesse autorità. Tali strutture sono localizzate solamente nei paesi elencati, ma casi si avvalgo di rivenditori in altri paesi, che oltre al documento prestano servizi di consulenza. TechSert Group controlla il proprio organo di certificazione accreditato ed è strutturata per essere vicina ai propri clienti.
La legislazione in vigore dettaglia chiaramente quali prodotti necessitano di certificato EAC di conformità. Tale indicazione è solitamente presente negli allegati a quei regolamenti tecnici TR CU per cui la fattispecie del certificato EAC è prevista, e si ritengono applicabili ad un determinato prodotto. Per quanto riguarda il resto delle produzioni che rientrano nella legislazione EAC attraverso i TR CU, è la sola dichiarazione EAC, anche se è comunque possibile richiedere volontariamente, qualora il regolamente lo ammetta, un certificato EAC.
Entrambe sono certificazioni valide in Russia. La certificazione Gost ha le suo origini nella legislazione dell’Unione Sovietica, mentre le prime certificazioni EAC sono state emesse nel 2012. Il certificato Gost R ha validità limitata alla Federazione Russa ed è necessario per quella che oggi è solo una residua parte dei prodotti in commercio. Le certificazioni EAC oggi coprono più del 90% dei prodotti in commercio ed oltre che in Russia, tali certificazioni sono riconosciute ed emesse da Kazakistan, Bielorussia, Kirghizistan e Armenia.
Procedure di certificazione EAC
Si! La certificazione EAC prevede che tali documenti siano emessi sulla base di test report costituiti in accordo alle norme Gost, cosa che di principio limita le possibilità di emissione a laboratori presenti nell’Unione Economica Eurasiatica. Inoltre, tutti gli schemi di certificazione EAC, con eccezione dello schema 1d, prevedono l’utilizzo di laboratori accreditati dagli organi dei paesi membri dell’unione EAC. A titolo d’esempio, la certificazione per abbigliamento, che non prevede lo schema 1d, richiede sempre che i prodotti siano inviati a laboratori accreditati. Questo ha implicato, da fine 2018, che il possessore di certificazione EAC debba disporre dei documenti che provino l’invio dei campioni necessari nella Federazione Russa nelle modalità specificate dalla normativa.
Dipende dalla tipologia di certificazione EAC e dallo schema di certificazione richiesto per legge. Nel caso di certificati EAC di conformità, al contrario delle dichiarazioni EAC, secondo la normativa in vigore, sono previste ispezioni periodiche (annuali o biennali, oltre che la iniziale) in tutti gli stabilimenti produttivi.
In questo caso è possibile inviare il trasporto prima di ottenere la certificazione EAC e seguire una procedura di sdoganamento particolare. Tale procedura implica la presentazione di documenti che provino il processo di certificazione è in corso e la necessità di portare l’oggetto della certificazione EAC all’interno della Federazione Russa per poterlo completare. La dogana all’atto dello sdoganamento indicherà la data entro la quale attende il certificato o la dichiarazione EAC necessari (normalmente 45 giorni). Una volta in Russia il prodotto, anche presso strutture dell’importatore o sul luogo di installazione potrà completare correttamente terminare l’iter di certificazione, ed il documento potrà quindi essere presentato alle autorità doganali.
Novità in evidenza
L’esperto delle certificazioni EAC risponde
19 Novembre 2019Regolamentazione TR CU 037/2016
10 Ottobre 2019
Documenti necessari per esportare in Russia
No, non è possibile esportare in Russia con la certificazione CE, ne con nessuna certificazione di alcun altro sistema di cui la Russia non sia parte. Rimango comunque prodotti che non sono soggetti all’obbligo di certificazione.
Potrebbe esserlo, ma è necessario esaminare esattamente i prodotti in oggetto. Infatti la certificazione EAC in proprio possesso potrebbe essere solo uno dei documenti necessari, altre certificazioni, EAC o meno potrebbero essere necessarie. Per esempio una valvola, per cui si è in possesso di una dichiarazione EAC in accordo alla normativa macchine TR CU 010/2011, potrebbe necessitare di una certificato EAC in accordo alla normativa per apparecchi in pressione TR CU 032/2013, nel caso venga installata in un impianto che richieda resistenza alla pressione. Allo stesso modo, un elemento di arredamento, per cui si è in possesso di una dichiarazione EAC in accordo alla normativa TR CU 025/2011, potrebbe necessitare di certificazione per la conformità alle norme antincendio, nel momento in cui venga installato in luoghi pubblici.
Solo se effettivamente la merce è certificata EAC. Nel caso in cui i prodotti siano certificati EAC è necessario apporre il marchio EAC sull’imballo, sui documenti e sulla confezione od etichetta destinata al cliente finale. Oltre al marchio EAC è necessario che documenti tecnici ed etichette siano in lingua russa.
Si, è sempre necessario che etichette e documenti tecnici siano correttamente tradotti in Russo. Le informazioni in ogni etichetta o targhetta sono resi espliciti nei relativi regolamenti tecnici EAC.
Ciò che viene tradotto letteralmente protocollo di test EAC, sono semplicemente i test report dei laboratori russi. Tali documenti sono la base necessaria su cui dichiarazione e certificato EAC di conformità si poggiano. Per diversi anni tali documenti non sono stati rilasciati con le certificazioni EAC, ma tenuti in archivio. Da fine 2018 le autorità russe hanno iniziato a richiedere i protocolli di test all’atto dello sdoganamento. La mancanza di rilevanza posta dalle autorità su tale documentazione per tanti anni, ha fatto sì che tali documenti venissero generalmente mal conservati, cosa che è risultata nella difficoltà di risalire ad essi per certificazioni fatte anni fa.
Solo in casi particolari. Oltre alla certificazione EAC, l’arredamento potrebbe richiedere di certificati di resistenza al fuoco e calore, nel caso in cui siano destinati a luoghi di interesse pubblico come hotel e ministeri, oppure di certificazioni igieniche, nel caso in cui siano destinati a bambini sotto i 3 anni di età. Inoltre è necessario specificare che di norma i mobili sono certificati secondo la regolamentazione TR CU 025/2012 (Sicurezza dei mobili), ma a seconda dei casi potrebbero dover avere certificazioni secondo TR CU 007/2011 (sicurezza bambini e adolescenti), TR CU 004/2011 (Sicurezza basso voltaggio), TR CU 017/2011 (sicurezza del tessile). Maggiori informazioni sulla pagina dedicata alla certificazione EAC per l’arredamento.
Il QR code applicato alle confezioni di alcune merci, è la parte visibile del nuovo sistema anticontraffazione Russa chiamo Cestnyj Znak.
A luglio 2019 i prodotti interessati erano:
- Sigarette
- Pellicce
- Scarpe
- Medicinali
A breve il Cestnyj Znak sarà esteso a:
- Latte e latticini
- Sedie a rotelle
- Biciclette
- Macchine fotografiche
- Pneumatici
- Abbigliamento
- Profumi
Le tempistiche di entrata in vigore e i periodi di transizione volontari, a causa di ritardi di implementazione, sono cambiati più volte ed ancora non sono definitivi.
Il QR code del Cestnyj Znak viene assegnato con una particolare macchina crittografica che ogni importatore può richiedere alle autorità competenti. È compito dell’importatore, tramite l’uso di tale device, emettere i codici QR ed inviarli al produttore perché li applichi sulle unità di prodotto.
La mancanza di tali codici sulla merce in entrata nel paese implica salate multe, moltiplicate per il numero di unità mancanti l’etichetta.
Certificazione EAC pratica
Per diversi anni le autorità dell’Unione Economica Eurasiatica hanno, in alcuni settori come quello dell’arredamento ed abbigliamento, operato con un atteggiamento molto permissivo per quanto riguarda la presenza certificazioni EAC. I TR CU 017/2011 per l’industria tessile e TR CU 025/2011 per i mobili, sono entrati in vigore nel 2012, ma per diversi anni un elevato numero di aziende ha operato senza di essi. Diversi step hanno portato alla situazione estremamente fiscale venuta a creatasi dal 2018, quando oltre alle certificazioni, le autorità hanno iniziato attivamente a richiedere test reports di laboratori russi e i documenti di importazione dei campioni.
È necessario acquistare componentistica marchiata EAC per poter certificare un prodotto od impianto?
La necessità di acquistare componentistica certificata EAC dipende dal regolamento tecnico a cui si fa riferimento.
La regolamentazione TR CU 010/2011 (normativa macchine) ad esempio specifica che la certificazione EAC di una macchina od impianto, secondo tale regolamento, esenta dalla necessità di certificare separatamente le sue componenti. Questo è valido anche quandunque il regolamento TR CU 010/2011 sia associato alle regolamentazione TR CU 020/2011 (EMC) e alla regolamentazione TR CU 004/2011 (basso voltaggio). Tale situazione comporta situazioni nelle quali ad esempio, un pannello di controllo, certificato separatamente, abbia bisogno di una certificato EAC secondo normative 004/2011 e 020/2011, ma se parte di una macchina, tale macchina richiederà solo una dichiarazione EAC secondo normative TR CU 010/2011, 004/2011 e 020/2011, molto più economica e facile da ottenere.
Per quanto riguarda invece la normativa TR CU 012/2011 (idoneità all’utilizzo in aree classificate), la Federazione Russa e l’Unione Economica Eurasiatica hanno chiarito che la certificazione ATEX, o altra certificazione equivalente, non sono riconosciute sul proprio territorio; di conseguenza è necessario che ogni elemento richiamato nell’analisi dei rischi della certificazione EAC secondo TR CU 012/2011 sia a sua volta certificato secondo la setta normativa.
Per la certificazione EAC secondo TR CU 032/2013 ( apparati in pressione), invece il problema non si pone, dato che sono certificabili solo elementi come tubi, valvole e serbatoi, mentre non sono certificabili impianti o macchine.